La chiesa - Parrocchia di Stabello

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La chiesa

La Parrocchiale di Santo Stefano in Stabello, è una piccola chiesa rurale della Valle Brembana la cui origine non è ancora stata svelata completamente anche se è ricca di indizi  che, meriterebbero di essere analizzati ed incastonati nella preziosa corona della sua storia.
Naturalmente la storia documentata della Comunità va di pari passo con la tradizione religiosa e con le sue testimonianze, anche se, dei tempi più lontani non vi sono testimonianze scritte ma solo fonti materiali .
Si pensa, a buon diritto, che Stabello sia stato percorso o parzialmente abitato da cacciatori ed pastori nomadi fin ad dalla preistoria. Le grotte abitate del monte di Zogno di Clanezzo e di Endenna testimoniano di presenze certe  fin dagli albori della storia.  
La storia nazionale fa passare e risiedere sul territorio bergamasco  I Liguri, gli Orobi, gli Etruschi, le tribù celtico germaniche, I Galli Insubri, i Galli Cenomani e i Romani. Alcune sepolture vicine, dai caratteri romanici fanno pensare a popolazioni in movimento sospinte dalle invasioni che via via si susseguivano nella bergamasca nella valle e, con conseguenze più o meno evidenti nel territorio di Stabello.
Le prime testimonianze scritte ci parlano di Stabello intorno all'anno 1000 citando i Conti Giselberti di Almè proprietari di tutta la sponda sinistra del Brembo con "Stabulo et Cedrina".
Un atto cita il trasferimento dei conti da Bergamo a Crema  intorno alo 1100.
Nel 1102 Giselberto IV^ e suo figlio Nantelmo vendono il territorio di Stabello ad Alcherio di Lallio per 110 lire milanesi. Nel 1124  Alcherio cede le terre in parte  ai Monaci di Astino, alla famiglia Colleoni ed al Monastero di Pontida fondato nel 1076 da Alberto da Prezzate.
Nel 1263 e 1331 Stabello e Sedrina vengono citati come comune unito e libero rappresentato a Bergamo presso la porta di S. Alessandro.
Negli anni della lotta fra Guelfi e Ghibellini Stabello è di parte ghibellina parteggiando per l'Imperatore e portando il colore bianco sulle sue coccarde.
Fra i vari scontri il più cruento per Stabello fu' quello del 26 giugno 1393 quando i guelfi di Poscante incendiarono e distrussero gran parte di Stabello. Nonostante i tentativi di pacificazione Stabello aiutata dai bianchi nello stesso anno distrugge e incendia molte abitazioni del comune rivale.
Nel 1428 Venezia con la battagli di Maclodio acquisisce il territorio di Bergamo e delle Valli. I Comuni di Stabello e Sedrina si separano nel 1484. Stabello è comune autonomo.
Una lapide posta all'interno della parrocchiale indica la costruzione dell'attuale Chiesa nell'anno 1422 gli archivi della Curia vescovile di Bergamo indicano che la consacrazione a Santo Stefano Protomartire che avvenne il 3 di agosto dello stesso anno 1422.
Molte fonti materiali ci fanno pensare alla presenza di una più antica chiesa. Non solo è presente sul lato sud della Parrocchiale una monofora tipicamente medioevale ma, fra tutte, vi è una ancora misteriosa croce barbarico-protoromanica che si fa risalire all'anno 800 dopo cristo.
Ancora poco conosciuta e non indagata è, nelle vicinanze della Parrocchiale, un architrave lapidea con incisioni risalenti probabilmente allo stesso periodo della già citata croce. La logica ci dovrebbe sostenere nell'affermare che sin dalla costituzione del comune antecedente 1263 doveva essere presente sul territorio almeno una chiesa anche in ragione del fatto che dal 1124 il territorio è parte di ben due importantissimi monasteri Astino e Pontida.
Nel 1575 anche Stabello ospita San Carlo Borromeo nella sua Visita Pastorale. Dai documenti dell'epoca si evince che la Chiesa Parrocchiale, molto ricca di argenti, ha tre altari uno dei quali è dedicato alla Beata Vergine Maria ed è in gestione all'omonima confraternita.
Nei primi anni del 1600 la chiesa viene ampliata e ristrutturata giungendo ad avere cinque altari.
L'altare maggiore, - L'altare della Beata Vergine Maria dell'Annunciata, - L'altare di S.Antonio da Padova che sostituisce l'altare dedicato a S. Giuseppe, - l'altare della Beata Vergine Maria del Rosario che presumibilmente sostituisce l'altare dedicato a S. Bartolomeo, - l'altare dei Santi Fermo Rocco e Sebastiano,
come documentato  nella visita pastorale del 1666.  Nel 1625 venne edificato un lavabo presso la sagrestia.
Nel 1640 venne sostituito e collocato a sinistra della parrocchiale l'attuale battistero poi ulteriormente modificato recentemente. Un antico altare era presente anche all'esterno della Parrocchiale presumibilmente presso la pare di nord'est presso il sagrato, un tempo coperto, che fungeva da luogo di sepoltura insieme al pavimento della  Parrocchiale stessa. Durante i restauri del 1990 testimonianze dirette affermano che il pavimento della Parrocchiale ospitava  numerosissime salme risalenti ai più diversi periodi, così come conferma la relazione di don Giovanni Pesenti citando gli avvenimenti della carestia e pestilenza del 1628 che vedono decimata la popolazione di Stabello.
L'attuale Camposato è il luogo del lazzaretto e delle sepoltura durante la fase più acuta della pestilenza. Successivamente verrà edificata un'edicola e poi l'attuale chiesa dedicata a S.Michele arcangelo; fino a pochi annoi fa era meta di pellegrinaggio e di venerazione per la cura particolare dei bambini e per le grazie ricevute da quanti si recavano in preghiera.
Il 7 maggio 1691 i rettori veneti concedono il rifacimento e l'ampliamento del campanile che viene riedificato nello stesso anno. Durante tutto il 1700 la Parrocchiale di Stabello è fatta segno di ampliamenti e restauri.
La Chiesa è ricchissima di dipinti recentemente restaurati e di pregevoli mobili risalenti alla fine dl 1600 che meritano una più approfondita conoscenza.


Gianandrea Rota

Le fonti storiche sono tratte dalle pubblicazioni di
Bepi Belotti, Felice Riceputi, don Giovanni Pesenti, Diego Gimondi, Claudio Gotti,  Albertoni, Bracalini, Precivaldi.

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